STEP #05 - Il mito


Un mito è una narrazione fantastica, a cui solitamente è attribuito un significato religioso, che descrive l'origine di una cultura, di un popolo o di una realtà.
La nascita della città di Roma, città che ospita da meno di un secolo il Foro Italico, è narrata nel celebre mito di Romolo e Remo.

Lupa capitolina, statua in bronzo raffigurante la lupa mentre allatta Romolo e Remo. Immagine da Wikimedia.
Secondo il mito, la vestale Rea Silvia si sarebbe unita al dio Marte nonostante il voto di castità, dando allla luce due gemelli: Romolo e Remo. Rea Silvia è figlia di Numitore, il legittimo re della città di Alba Longa, al quale però il fratello Amulio ha sottratto il trono. Questo, venuto a sapere della nascita dei due gemelli e temendo che un giorno sarebbe stato spodestato da uno di loro, ordina alle sue guardie di uccidere i due neonati. Per pietà li risparmiarono, abbandonandoli in una cesta sulle rive del Tevere. I due fratellini riuscirono a sopravvivere grazie all'aiuto di una lupa, che li trovò e li allattò, accudendoli poi fino a che non furono adottati da un pastore e da sua moglie. Una volta adulti, i gemelli uccisero lo zio Amulio, riconsegnando il potere di Alba Longa a Numitore, loro nonno. Infine, nel luogo in cui erano stati allattati dalla lupa, decisero di fondare una città: ROMA.
Siccome i due erano gemelli, la primogenitura non poteva essere utilizzata come criterio elettivo. Toccava quindi agli dei decidere chi dovessere regnare su questo nuovo insediamento, mandando dei segnali di auspicio che i due aspettavano appostati, ognuno su di un colle. Romolo vide 12 avvoltoi, Remo solo 6, ma aveva dalla sua parte il fatto di aver avuto il presagio per primo. Qui nacque una discussione che velocemente degenerò in una rissa, da cui Remo non uscì vivo.

Secondo un'altra versione, altrettanto diffusa, del finale di questa vicenda, Remo, nell'intento di schernire il fratello, oltrepassò il pomerium - il confine sacro della città. Romolo però era stato molto chiaro: aveva giurato che avrebbe ucciso chiunque avesse cercato di violare il confine. E infatti, colmo d'ira per il gesto di affronto del fratello, lo ammazzò. Così facendo, Romolo si impossessò del potere e la città appena fondate prese quindi il suo nome.

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